LETTERA A WALTER VELTRONI

Ve le ricordate le letterine che Walter era solito leggere in campagna elettorale?

Quelle lettere che con molto pathos i nuovi elettori del neonato PD  pare gli inviassero a profusione?

  • Il giovane precario con la sua vita di stenti
  • La pensionata vessata dal caro vita
  • L’operaio cassaintegrato
  • Il piccolo imprenditore della piccola impresa italiana a gestione familiare
  • Il medio imprenditore della media impresa italiana a gestione familiare allargata.
  • Il padre di famiglia in attesa della casa popolare.
  • I giovani di pizzo calabro-lucano-campano-siculo in lotta per l’antimafia
  • L’immigrato regolare
  • Vari ed eventuali

Ora, beh, la voglio scrivere anch’io una lettera a Walter Veltroni, ex segretario del PD, ex sindaco di Roma, ex ministro, ex comunista, ex direttore dell’Unità.

Caro Walter,

chi ti scrive ti ha votato per le primarie e sostenuto durante le elezioni del 2008. Chi ti scrive ha ascoltato con trasporto e interesse i comizi da te elargiti in occasione della campagna elettorale su e giù per l’Italia con l’autobus giallo, ( era giallo?).

Chi ti scrive inoltre, ha apprezzato molto l’impegno e l’interesse dimostrato per il cinema e la rinascita culturale della capitale. Bellissimo l’Auditorium- parco della musica. Fighissimo il festival del cinema di Roma. E quello di Massenzio e l’estate Romana e l’istituzione della notte bianca e gli asili nido e tutte le altre innumerevoli robe che andavi inaugurando di giorno in giorno nell’arco del tuo lungo e proficuo mandato come sindaco di Roma.

Per questo e altro ancora ( perchè sembravi uno apposto, un volenteroso nerd, un secchione, con quella faccia da topo Gigio, un amicone, uno rassicurante, uno che la cultura prima di tutto, uno che sa sempre tutto, che non casca mai impreparato e che: e il cinema e lo sport e la letteratura e il giornalismo e l’Africa, uno che i libri li legge veramente e li scrive pure.. e bli e bla e insomma…), per questo, caro Walter, chi ti scrive ti ha sempre difeso. Sempre. Anche quando è sembrato impossibile. Anche quando è sembrato che ti ci fossi messo d’impegno ad affossarci tutti in questa melma che è come sabbie mobili, che ci invischia tutti fino alle ginocchia, che non si capisce più niente,  che ci pisciano in faccia, che tagliano sulla scuola e con la ricerca e l’università ci giocano a risico. E gli insegnati a piangere miseria, licenziati in massa, e tutto il personale della scuola, decimato. Ma nonostante questo, anche quando tutti dicevano che in un colpo solo hai:

  • accoltellato Prodi
  • consegnato Roma ai fascisti
  • messo l’Italia in mano a Berlusconi ( per l’ennesima volta)
  • distrutto rifondazione comunista

Anche quando tutti ti accusavano del disastro italiano, chi ti scrive ha provato a difenderti.

Ma adesso, caro Walter, adesso, proprio ora, in questo preciso momento storico, chi ti scrive, dal profondo dell’animo, con il cuore in mano, ti domanda:

siamo proprio sicuri che sia ancora il caso di.. che se ne senta davvero il bisogno? è proprio necessario? E’ proprio così impellente?

Ma, Walter mio, gioa mia, ma quel viaggetto in Africa, quel buon proposito da missionario, quell’idea geniale di andare e dare e donare,

NON SAREBBE ORA?

Io penso, fattelo dire, che sarebbe proprio ora.

Che poi, se prenoti subito, capace pure che un volo low cost lo trovi..

Farfatogunà

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0 Responses to LETTERA A WALTER VELTRONI

  1. Luciana Di Mauro says:

    Ognuno ha diritto ad esprimere le sue opinioni, ma questo desiderio di mandare Walter in Africa mi puzza di voglia di confino per qualcuno che non ci ha dato come speravamo la terra promessa. Meglio pensare a crescere che prendersela con i cosiddetti leader che noi innalziamo e poi facciamo facciamo cadere.