IL VOMITO (non permettiamoglielo più) – referendum 12/13.06.2011

LA COSA BERLUSCONI

Josè Saramago – Giugno 2009 – In “L’ultimo Quaderno” – Feltrinelli 2010

 

Non vedo che altro nome gli potrei dare. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che tiene feste, organizza orge e comanda un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un vomito profondo non riuscirà a sradicarla dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene e spezzare il cuore di una delle più ricche culture europee. I valori basilari della convivenza umana sono calpestati tutti i giorni dalle zampe vischiose della cosa Berlusconi che, tra i suoi molteplici talenti, ha un’abilità funambolesca nell’abusare delle parole, corrompendone l’intenzione e il senso, come nel caso del Polo della libertà, che è proprio il nome del partito con cui ha dato l’assalto al potere. Ho chiamato delinquente questa cosa e non me ne pento. Per motivi di natura semantica e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente possiede in Italia una carica negativa assai più forte che in qualsiasi altra lingua parlata in Europa. E’ stato per tradurre in modo chiaro e contundente ciò che penso della cosa Berlusconi che ho usato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli conferisce abitualmente, sebbene sia più che dubbioso che Dante lo abbia mai impiegato. Delinquenza, nel mio portoghese, significa, secondo i dizionari e la prassi corrente della comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire a leggi o a modelli morali”. La definizione si adatta alla cosa Berlusconi senza una piega, senza una ruga, al punto di sembrare una seconda pelle più che l’abito che si mette addosso. Sono anni che la cosa Berluscaoni continua a commettere delitti di variabile ma sempre dimostrata gravità. Inoltre, non solo disobbedisce alle leggi ma, peggio ancora, le fa fare a salvaguardia dei propri interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minori, e quanto agli standard morali, non vale neanche la pena parlarne, non c’è in Italia e nel mondo nessuno che non sappia che la cosa Berlusconi è ormai caduta da tempo nella più totale abiezione. Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano per ben tre volte ha eletto per servirgli da modello, questo è il cammino della rovina verso cui si stanno trascinando i valori che di libertà e dignità impregnarono la musica di Verdi e l’azione politica di Garibaldi, quelli che fecero dell’Italia dell’Ottocento, durante la lotta per l’unificazione, una guida spirituale dell’Europa e degli europei. E’ questo che la cosa Berlusconi vuole gettare nel cassonetto dei rifiuti della Storia. E gli italiani, glielo permetteranno?

 

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