Berlusconarie

FINO A QUANDO?

(Jose Saramago – L’ultimo quaderno – maggio 2009 – Feltrinelli 2010)

All’incirca duemilacinquant’anni fa, giorno più giorno meno, a quest’ora o a un’altra, se ne stava il buon Cicerone proclamando la sua indignazione nel senato romano o nel foro: “Fino a quando o Catilina, abuserai della nostra pazienza?” domandò una e più volte al vecchiardo cospiratore che aveva tentato di ucciderlo e impadronirsi di un potere a cui non aveva alcun diritto. La storia è così prodiga, così generosa che non solo ci dà eccellenti lezioni sull’attualità di certi accadimenti del passato, ma pure ci trasmette, per regolarci, delle parole, delle frasi che, per un motivo o per l’altro, avrebbero finito per mettere radici nella memoria dei popoli. La frase che ho citato sopra, fresca, vibrante, come se fosse stata appena pronunciata in questo istante, è senza dubbio una di queste. Cicerone fu un grande oratore, un tribuno dalle enormi risorse, ma è interessante osservare come, in questo caso, preferì utilizzare termini tra i più comuni, che avrebbero potuto uscire dalla bocca di una madre che rimproverasse il figlio irrequieto. Con l’enorme differenza che quel figlio di Roma, il famoso Catilina, era un mascalzone della peggior specie, sia come uomo sia come politico. La Storia dell’Italia sorprende chiunque. E’ una sequenza lunghissima di geni, siano essi pittori, scultori o architetti, musicisti o filosofi, scrittori o poeti, esegeti o artefici, un’infinità di gente sublime che rappresenta quanto di meglio l’umanità abbia pensato, immaginato, fatto. I catilina di maggiore o minore spessore non le sono mai mancati, ma nessun paese ne è esente, è una lebbra che colpisce tutti. Il Catilina odierno, in Italia, si chiama Berlusconi. Non ha bisogno di dare l’assalto al potere perchè è già suo, ha soldi abbastanza per comprare tutti i complici che siano necessari, compresi giudici, deputati e senatori. E’ riuscito nella prodezza di dividere la popolazione dell’Italia in due: quelli che vorrebbero essere come lui e quelli che già lo sono. Ora ha promosso l’approvazione di leggi assolutamente discrezionali contro l’immigrazione illegale, mette pattuglie di cittadini a collaborare con la polizia nella repressione fisica degli immigrati privi di documenti e, massimo dei massimi, vieta che i figli di genitori immigrati siano iscritti all’anagrafe. Catilina, il Catilina storico, non avrebbe fatto meglio.

Ho detto prima che la Storia dell’Italia sorprende chiunque. Sorprende, per esempio, che nessuna voce italiana (almeno che sia giunta a mia conoscenza) abbia ripreso, con un leggero adattamento, le parole di Cicerone: “Fino a quando, o Berlusconi, abuserai della nostra pazienza?”. Ci si provi, può darsi che dia risultato e che, per un motivo o per l’altro, l’Italia torni a sorprenderci.

 

 

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