INTERVISTA A VITTORINO ANDREOLI
Una società complessa come quella attuale richiede necessariamente dei “travestimenti”. Ognuno è in grado di opporsi al “travestimento” identificandosi nel proprio “sé” dinamico. Pertanto il cambiamento non rappresenta una falsificazione della realtà, ma semplicemente il modo che ha l’individuo di adattarsi alle situazioni. L’individuo deve mettersi nella disponibilità di essere accettato dagli altri. Questo é per l’appunto il “gioco delle relazioni”, l’unico in grado di garantire il contatto tra individui. Il “sé” mutevole, e non l’”io” rigido impositivo, consente all’individuo di mettersi alla prova e capire gli altri
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