Tradimento del sè – intervista

INTERVISTA A VITTORINO ANDREOLI

Una società complessa come quella attuale richiede necessariamente dei “travestimenti”. Ognuno è in grado di opporsi al “travestimento” identificandosi nel proprio “sé” dinamico. Pertanto il cambiamento non rappresenta una falsificazione della realtà, ma semplicemente il modo che ha l’individuo di adattarsi alle situazioni. L’individuo deve mettersi nella disponibilità di essere accettato dagli altri. Questo é per l’appunto il “gioco delle relazioni”, l’unico in grado di garantire il contatto tra individui. Il “sé” mutevole, e non l’”io” rigido impositivo, consente all’individuo di mettersi alla prova e capire gli altri

 Per leggere l’articolo:

http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=694

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POESIA

poesia

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CHE COS’E’ LA POESIA?

Per avvicinarci all’incontro di sabato 23 MAGGIO 2009, con i poeti contemporanei, vi invito a leggere questa intervista a FRANCO FORTINI, tratta da: “Le interviste dell’Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche”.

1 Professor Fortini, proviamo ad iniziare in modo diretto, immediato, con la domanda essenziale: che cos’è la poesia?

Rispondere è come se si volesse rispondere a “che cos’è l’uomo” o a “che cos’è il mondo”. Bisogna aggirare la difficoltà. Ammettendo che si sappia che cos’è il linguaggio articolato di cui ci serviamo e quali sono i diversi aspetti, le diverse funzioni che coesistono in ogni atto del linguaggio, si può dire che nel linguaggio umano c’è una funzione che tende a mettere in evidenza soprattutto, o almeno in modo particolare, il linguaggio stesso, ad attirare l’attenzione sulla forma della comunicazione. Ebbene questa è la funzione poetica.
Certo bisogna tener presente che quando si parla di poesia questa parola significa due cose: da un lato, appunto, un tipo particolare di discorso parlato o scritto che si distingue da altri modi di comunicazione; dall’altro, invece, un’attribuzione di valore per cui si dice “poesia” per dire qualcosa di bello, di importante, di riuscito, di meritevole di stima o di attenzione.
Nel parlare comune, “poesia” significa due cose: per un verso è un discorso, o ragionamento, o una comunicazione dove prevalgono elementi di ritmo e cadenze, di ripetizioni, di immagini che alterano i significati immediati e che gli conferiscono, oltre ai primi, anche significati interiori. Per un altro verso, quando noi diciamo “questa è poesia” intendiamo in genere qualcosa di elevato e di nobile, di rassicurante o di commovente o di rasserenante, di vivace, pungente ecc.
Facciamo un esempio. Se io dico: “Madre dei santi, immagine della città superna, del sangue incorruttibile conservatrice eterna” ecc. – con quello che segue nella Pentecoste del Manzoni – posso dare importanza al ritmo, ai gruppi di sillabe, al sistema di accenti e di rime e naturalmente posso anche sapere, oppure qualcuno ce lo spiega, che in questo caso l’appello è diretto alla chiesa cattolica. Invece se io dico: “Trenta dì conta novembre con april, giugno e settembre, di ventotto ce ne è uno, tutti gli altri ne han trentuno”, anche qui trovo ritmo – infatti sono quattro ottonari – e trovo delle rime.
Insomma, se devo chiedermi come classificare l’inizio di una delle più famose composizioni letterarie della lingua italiana, oppure di un soccorso mnemonico come quello che ci vuole informare di quali siano i mesi che hanno trenta o trentuno giorni non c’è dubbio che l’uno e l’altro devono essere considerati in questo senso: poesie o testi poetici. Si potrebbe obiettare che nell’un caso ci sono delle parole desuete, arcaiche, solenni, nell’altro caso no. Ma non è del tutto vero perché, per esempio, nel testo manzoniano ci sono delle parole come “superna” oppure delle inversioni – si dice: “del sangue conservatrice” invece che “conservatrice del sangue”- ma anche nel proverbio rimato troviamo per esempio delle parole in disuso come “dì”, oppure delle abbreviazioni o troncature come “april” invece di “aprile”.
Ecco, è a questo punto che viene avanti il secondo significato correntemente attribuito alla parola “poesia”. Nel primo caso c’è un oggetto sublime; si tratta niente di meno che della discesa dello Spirito Santo e poi soprattutto non ha nessun senso isolare questi primi versi che ho letto da quelli che seguono; mentre nella seconda è una canzoncina puerile con dei fini di sostegno alla memoria. Ora qui dobbiamo decidere: ci occupiamo della poesia come oggetto di bellezza, di commozione o di espressione o ci occupiamo piuttosto della poesia come oggetto verbale, ossia come un tipo particolare di comunicazione, sospendendo per il momento ogni giudizio di valore ?

PER LEGGERE LA CONTINUAZIONE DELL’INTERVISTA CLICCA SUL LINK ENCICLOPEDIA MULTIMEDIALE delle SCIENZE FILOSOFICHE CHE TROVI NELLA SEZIONE CULTURA.

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ECATOMBE

Ecatombe nel Mediterraneo

Più di cinquecento migranti diretti in Italia dispersi al largo della Libia.

Internazionale, 31 marzo 2009

“Più di trecento persone che viaggiavano dalla Libia verso l’Italia sono disperse dopo il naufragio di tre imbarcazioni al largo delle coste nordafricane”, riferisce El País.

“Le informazioni sono molto confuse, ma sembra che finora la guardia costiera libica abbia recuperato una ventina di cadaveri”.

“Una quarta imbarcazione”, scrive il quotidiano spagnolo, “è stata portata in salvo da una nave cisterna italiana”.

“Funzionari libici hanno confermato che almeno 21 persone sono morte e altre venti sono state salvate dopo che una barca con 250 persone a bordo è naufragata nel tentativo di arrivare in Europa dalla Libia”, scrive il Guardian.

“Secondo informazioni non confermate, un’altra imbarcazione con a bordo 350 migranti e una terza che ne trasportava 342 sono affondate poco dopo aver lasciato le coste del paese nordafricano”

“L’organizzazione internazionale della migrazione sostiene che più di trecento persone sono morte nelle acque libiche a causa del naufragio di tre battelli”, prosegue il quotidiano britannico.

Un funzionario del ministero degli esteri egiziano, Ahmed Rizk, ha dichiarato che le autorità libiche hanno portato in salvo 36 cittadini egiziani e hanno recuperato il corpo di altri dieci.

“Il ministro degli interni italiano, Roberto Maroni, sostiene che l’immigrazione clandestina dalle coste della Libia dovrà cessare il 15 maggio con l’entrata in vigore delle pattuglie di controllo comuni italo-libiche”, ricorda Le Monde.

“Nell’accordo, firmato da Italia e Libia nell’agosto del 2008, le autorità di Tripoli si sono impegnate a rinforzare la lotta contro l’immigrazione clandestina”.

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MIGRANTI – GABRIELE DEL GRANDE – ROCCO DE ROSA

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Guerra

San Diego, Iraq

Dal 2003, una o due volte alla settimana, Wedad mi scrive chiedendomi notizie dell’Iraq

Internazionale 717, 2 novembre 2007

Wedad ha lasciato l’Iraq trent’anni fa per studiare ingegneria elettronica a San Diego. Dopo la laurea si è sposata ed è rimasta a vivere lì. Quando l’ho conosciuta aveva 17 anni.

Per lei non dovrebbe essere difficile dimenticare il suo paese natale. Vive in una villa con cinque stanze e una piscina e guida una Rolls Royce.

La settimana scorsa mi ha scritto una lunga lettera: “Mi sono svegliata la mattina e ho saputo dalla tv che il mio quartiere era in fiamme. Ero terrorizzata. In fretta e furia ho infilato alcune cose in una valigia, ma ero come bloccata. Poi ho cominciato a provare una strana sensazione. Speravo che le fiamme distruggessero la casa e tutto quello che c’era dentro”.

Dal 2003, una o due volte alla settimana, Wedad mi scrive chiedendomi notizie dell’Iraq. Ogni volta esprime il suo disagio per la sua vita lussuosa. Gli incendi a San Diego le hanno ricordato la situazione in Iraq: “Ho pensato alle famiglie irachene costrette a lasciare le loro case per sfuggire alle violenze. Probabilmente si portano dietro solo i loro ricordi più cari. Ed è quello che ho fatto anch’io. Ho preso le tue lettere, alcune foto e il computer portatile. Tutto il resto l’ho lasciato a casa. Poi sono uscita e ho aspettato l’arrivo delle fiamme”.

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Ulderico Pesce – Storie di scorie

Venerdì 24 aprile 2009, Via Fortebraccio 1, Ulderico Pesce rappresenterà Storie di Scorie, spettacolo incentrato sugli effetti devastanti del nucleare.

Locandina Storie di Scorie

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MARATONA LETTERARIA SABATO 18 APRILE DALLE ORE 17:00

Locandina seconda maratona

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Film – I magliari

Ciao a tutti,
domani, mercoledì 8 aprile alle ore 9.30, presso la sede dell’associazione di Via Fortebraccio, 1, per il cineforum proietteremo in film “I magliari, “un film di Francesco Rosi con Alberto Sordi 

Mario Balducci, giovane operaio italiano, sta per lasciare Hannover, dove ha tentato invano di far fortuna, per tornare in Italia, ma conosce per caso Totò, astuto trafficante romano che si è arricchito vendendo stoffe e tappeti, e si fa convincere a restare. Mario si mette a lavorare con Totò, poi entra al servizio di Raffaele, un intraprendente napoletano che ha organizzato su vasta scala, per mezzo di un gruppo di magliari, la vendita di stoffe in tutta la Germania Occidentale. Però Totò, che si vuol creare una posizione indipendente, convince i magliari ed anche Mario a lasciare don Raffaele e a lavorare sotto i suoi ordini per conto di un certo Mayer, un ricco tedesco. I magliari si trasferiscono da Hannover ad Amburgo, ma qui cominciano ben presto i guai: i napoletani hanno spodestato un gruppo di profughi polacchi che si vendicano degli intrusi sabotando la loro attività e rendendola difficile e pericolosa. Inoltre Mayer ha una moglie giovane ed avvenente che dimostra molta simpatia per Mario: tra i due si stabilisce ben presto una relazione, favorita da Totò nella speranza che questo contribuisca a legare Mario e gli altri all’organizzazione commerciale di Mayer. Ma gli eventi precipitano: tra i magliari e i polacchi si accende una violenta zuffa che provoca l’intervento della polizia. I magliari si rifiutano di continuare a lavorare agli ordini di Totò che, non sapendo come superare la difficile situazione, tenta di ricattare la moglie di Mayer: questa però trova modo di bloccare l’attacco. Mayer si mette d’accordo con don Raffaele, che riprende in mano l’organizzazione dopo aver cacciato via Totò. Mario cerca di convincere la moglie di Mayer a fuggire con lui in Italia, ma la donna, che ha conosciuto la miseria, non vuol rinunciare all’agiatezza raggiunta. I due si separano per sempre.

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Le Rose

locandina

Sabato 04.04.2009            Ore 21.30,

presso la sede dell’associazione TOGUNA’ di Via Fortebraccio 1, ci sarà l’anteprima dello spettacolo teatrale del gruppo 21 Grammi: “La rosa, amore e spine”, poesie e musiche dal vivo.
Le persone che hanno assistito alle prove (Saverio e altri) ne tessono le lodi.
Partecipate tutti, l’ingresso è a sottoscrizione.
In allegato la locandina dell’evento.

peformance teatrale : Le Rose

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Poesie e musica dal vivo in cui la rosa è protagonista o se ne sente il profumo. Le Rose nonostante le loro spine, emanano un’inebriante essenza, la stessa delle poesie di Dino Campagna, di Pablo Neruda, di Nazim Hikmet, degli haiku giapponesi e di tanti altri, tutti legati da un unico filo d’Arianna in un emozionante viaggio intorno all’amore e alle sue sofferenze.

Regia di Elena Vettori

Attori :

Valeria Canonichetti, Alessandro Di Giorgio, Luisa Flammia, Carla Perna.

Musicisti :

Stefano Buonamico, Roberto Fiorucci, Carlo Petitta.

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